Quante imposte paga una Società a Responsabilità Limitata (SRL)? Questa è una delle domande più frequenti che gli imprenditori pongono ai commercialisti quando devono selezionare la forma societaria più adatta per la loro attività o desiderano conoscere l’ammontare delle tasse dovute nell’anno in corso. La risposta a questa domanda, a differenza di quanto si possa pensare, non è così ovvia, dato che in Italia una SRL è soggetta a diverse categorie di imposte.

La SRL, acronimo di società a responsabilità limitata, rappresenta una società di capitali in cui i soci versano una specifica quota di capitale sociale, definendo in modo preciso le responsabilità e i rischi di ciascuno. Il capitale sociale è autonomo, e di conseguenza i soci non rispondono con il proprio patrimonio per eventuali debiti contratti dalla società. Questa caratteristica, denominata autonomia patrimoniale perfetta, sottolinea la netta separazione giuridica tra i soci e la società, considerati soggetti giuridici distinti e autonomi.

A livello fiscale, è necessario tenere in considerazione:

  • Le imposte che incidono sul reddito della società, come l’Imposta sul Reddito delle Società (IRES) e l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP);
  • Le imposte relative alle somme corrisposte ai soci, imprenditori o amministratori, (IRPEF) imposta sul reddito delle persone fisiche e INPS – Gestione ordinaria o gestione separata;
  • Oltre a queste imposte, nel caso in cui la SRL decida di assumere dipendenti, è essenziale considerare anche eventuali contributi previdenziali a carico dell’azienda.

Quindi, conviene davvero aprire una SRL? Quanto si dovrà effettivamente pagare in tasse? In questo articolo, forniremo chiarezza sull’argomento e analizzeremo dettagliatamente, anche attraverso una simulazione, l’importo che la società e i suoi soci dovranno versare.

 

Imposte SRL: quali sono da pagare?

Le principali imposte che incidono sull’utile di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) sono due: IRES e IRAP.

L’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) si applica un’aliquota fissa del 24% sul reddito imponibile IRES, calcolato a partire dall’utile di bilancio.

L’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) ha invece un’aliquota variabile da regione a regione, con una media di circa il 3,9%. Si calcola sul reddito imponibile IRAP, il quale differisce dal reddito imponibile IRES poiché tiene conto solo di specifici costi e ricavi.

Spesso, gli imprenditori che desiderano comprendere l’ammontare delle tasse che una SRL deve pagare commettono un errore comune, applicando erroneamente le aliquote fiscali IRES e IRAP direttamente sull’utile di bilancio. Per una migliore comprensione della questione, consideriamo un esempio.

Un imprenditore, socio di una SRL, registra ricavi per 100 mila euro, costi per 50 mila euro e un utile di 50 mila euro. Erroneamente, potrebbe pensare che le tasse sull’utile si calcoleranno semplicemente applicando l’aliquota del 24% e del 3,9% su 50 mila euro di utile. Tuttavia, questo approccio è inesatto. L’utile di bilancio rappresenta solo il punto di partenza per il calcolo dell’IRES e delle tasse dovute. Prima di giungere al reddito imponibile su cui applicare le aliquote fiscali, è necessario valutare i costi deducibili e i ricavi imponibili. Inoltre, devono essere applicate le variazioni in aumento e diminuzione all’utile di bilancio, seguendo le disposizioni delle norme fiscali.

 

Come si calcolano le imposte della SRL?

È cruciale comprendere che le imposte di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) non vengono mai calcolate direttamente sull’utile di bilancio. L’utile di bilancio rappresenta il punto iniziale su cui apportare variazioni, tenendo conto delle normative fiscali e di altri fattori, come crediti d’imposta e agevolazioni. Una volta apportate le opportune correzioni all’utile di bilancio, si giunge al reddito imponibile.

L’aliquota e le imposte pertinenti, pertanto, vengono sempre e solo calcolate sul reddito imponibile.

 

Impresa e soci: due soggetti distinti

Quando trattiamo di tasse e reddito imponibile, è fondamentale comprendere che la SRL è un ente giuridico separato (così come il loro patrimonio) rispetto ai soci imprenditori, che sono contribuenti persone fisiche, a livello fiscale.

Le imposte di una SRL sono differenti e separate da quelle che i soci dovranno versare quando riceveranno gli utili della società. Di conseguenza, le imposte che gravano sugli utili dell’impresa non costituiscono l’unico onere fiscale.

Non è corretto assumere che, una volta pagate le imposte della SRL, i soci riceveranno direttamente nelle proprie tasche la parte rimanente degli utili. Anche i soci sono soggetti a tassazione, indipendentemente dal metodo scelto per la suddivisione e l’attribuzione degli utili.

 

SRL: quando si versano le imposte?

Un altro fraintendimento comune tra gli imprenditori è credere che le imposte di competenza, calcolate applicando le percentuali al reddito imponibile IRES e IRAP, rappresentino esattamente l’importo effettivo da versare nell’arco dell’anno. Purtroppo, questa percezione non è accurata.

Per calcolare con precisione l’ammontare dei pagamenti delle imposte di competenza, la SRL deve considerare anche il meccanismo dei saldi e degli acconti. Questo processo richiede che l’azienda effettui il versamento dei tributi dell’anno precedente e, in forma di acconto, quelli relativi all’anno in corso.

Le due scadenze per la regolazione dei pagamenti di saldo e acconto sono il 30 giugno e il 30 novembre dell’anno successivo a quello di competenza.

 

Imposte SRL: come risparmiare?

Il peso fiscale sulle imprese in Italia si posiziona tra i più elevati d’Europa, spingendo sempre più imprenditori a cercare strategie per ottimizzare la gestione finanziaria.

La Società a Responsabilità Limitata (SRL) può ridurre legittimamente l’onere fiscale in tre modi:

  1. il primo è quello connesso con la sua essenza, ovvero applicare l’aliquota proporzionale al 24% mentre quella delle persone fisiche è progressiva e può arrivare sino al 43%;
  2. il secondo è l’effetto di ripartizione del reddito imponibile che grava ora fra due categorie di soggetti, la SRL e i soci, che sono tassati diversamente;
  3. il terzo è la riduzione del reddito imponibile conseguente all’applicazione delle norme di legge relative al reddito d’impresa in forma di società di capitali rispetto a quelle in vigore per determinare l’imponibile in caso di impresa individuale o società di persone (contabilità per cassa e per competenza).

Esistono, dunque, metodi legittimi e ben noti, come ad es., la previsione di un compenso per l’amministratore, alcuni rimborsi spesa e/o indennità, il Tfm, ecc. che possono condurre a determinare un giusto imponibile di importo più limitato di quello che non consideri queste misure, garantendo nel contempo un reddito stabile all’imprenditore e un livello di tassazione meno gravoso e soprattutto non dovuto.

Il suggerimento più importante è tuttavia quello di considerare la pianificazione dell’utilizzo di agevolazioni fiscali che possono evitare la tassazione di alcuni ricavi o consentire di ottenere un credito d’imposta per ridurre l’onere fiscale. Molte di queste agevolazioni e i cosiddetti “costi premiali”, come il Patent Box, la creazione della holding, l’ottenimento dei rating di legalità e di sostenibilità, ecc. sono rivolti alle imprese che investono in innovazione, offrendo ai beneficiari la possibilità di ottenere due vantaggi in un colpo solo:

  • Riduzione del carico fiscale;
  • Miglioramento della competitività.

Attraverso una corretta pianificazione e un uso adeguato delle norme fiscali, è effettivamente possibile abbattere il reddito imponibile e pagare meno tasse.

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